Nel settembre del 2012, dopo che era uscito da un anno il disco “Un Posto Ideale” e dopo che le varie commissioni di SanremoGiovani avevano scartato in sequenza dal 2009 al 2011 : La neve che accadrà, Il Paese del vinello, Violette e Gerani, abbiamo deciso di provare con un brano fuori dal disco, e quella è stata per me l’ultima volta che ho tentato le audizioni per Sanremo. (Successivamente con la Mad Entertainment ha provato a mandare i miei brani “Preghiera” e Marabù Sekatonè Kalà” ma non sono stati mai presi in considerazione). E lo dico con un certo rammarico perchè se avessi capito come funzionavano le cose in questo ambiente avrei evitato questa bile inutile e tutti questi dispiaceri. Ho calcato centinaia di palchi in vita mia, non mi sono mai sentito così in imbarazzo come qui, in questa clip dove canto su base ( e chi mi conosce sa che sacrilegio sia per me) e sono totalmente impacciato davanti alla “Giuria di Qualità”. Insomma, una esperienza da dimenticare che per me ha rappresentato un bivio, una scelta.  A vent’anni già immaginavo e realizzavo concerti con tutti gli strumenti possibili, con parti scritte da me, e salendo di visibilità  nell’ambiente mi rendevo conto che più si saliva più diminuivano gli strumenti possibili, finendo appunto a cantare su base. Ringrazio questo momento perchè è solo così che ho capito cosa non volevo essere e cosa non avrei voluto più fare.  Ma la canzone comunque è carina. Non è da buttare.